E il Premio Ig Nobel 2019 per la Medicina va… all’Italia, grazie all’improbabile ricerca che ha stabilito che la pizza protegge da malattie e morte purché fatta e mangiata in Italia. Non conoscete gli Ig Nobel? Il Premio Ig Nobel, noto in Italia come Premio Ignobel (gioco di parole fra Premio Nobile e Ignobile) viene dato annualmente a dieci ricercatori che abbiano fatto ricerche che fanno “ridere ma anche riflettere” o anche “strane, divertenti e perfino assurde”. Queste sono le principali motivazioni che spingono ogni anno la rivista Annals of Improbable Research e l’Università di Harvard a dedicare un premio a tali ricerche.
La cerimonia si premiazione si tiene durante un gala presso il Sanders Theatre dell’Università di Harvard: spesso a consegnare i premi ci cono anche dei veri premi Nobel. Diversamente da quanto accade per i Premi Nobel veri e propri, gli Ig Nobel non prevedono un premio in denaro per i vincitori. Qualche giorno dopo la cerimonia, poi, solitamente si tengono al MIT le Ig Informal Lectures: i ricercatori premiati spiegano al grande pubblico i loro studi.
Si potrebbe pensare che gli Ig Nobel siano affini ai Darwin Awards, ma non è così: i primi hanno uno scopo di puro intrattenimento, mentre gli Ig Nobel vogliono attirare l’interesse del pubblico sulla scienza, premiando l’insolito e l’immaginifico.
Ma torniamo all’edizione di quest’anno: è stato Silvano Gallus a ritirare il premio, ricordando a tutti che una buona pizza racchiude tutte le virtù della dieta mediterranea. Nel minuto che ciascun ricercatore ha per illustrare i risultati ottenuti, Gallus ha spiegato che la pizza può proteggere dall’infarto e da alcune forme di tumore. Per fare ciò, però, gli ingredienti della pizza devono essere quelli della dieta mediterranea: bandite le svariate “interpretazioni” della pizza.
Tema dell’edizione 2019 degli Ig Nobel è stata l’abitudine: per questo motivo, durante la cerimonia, si è anche esibito un coro dedicato alle cattive abitudini. A consegnare il premio sono stati tre veri Premi Nobel: Eric Maskin (Nobel per l’Economia 2007), Rich Roberts (Nobel per per le Medicina 1993) e Jerome Friedman (Nobel per la Fisica 1990). Al termine del minuto previsto per i rispettivi interventi, una bambina di otto anni entrava in scena urlando di fermarsi perché si stava annoiando.