A suo tempo il fatto di cronaca riempì le prime pagine di tutti i giornali: oggi, dopo la condanna in appello a 4 anni e sei mesi, l’ex carabiniere che a settembre 2017 venne accusato di violenza sessuale a danni di due studentesse americane, ha aperto un bar a Prato.
La vicenda, ve la ricorderete, era stata drammatica: il carabiniere e un suo collega in servizio a Firenze avevano riaccompagnato a casa due studentesse americane, che avevano poi denunciato di aver subito uno stupro da parte dei militari.
Per quella vicenda i due accusati erano stati allontanati dall’Arma e, solo pochi giorni fa, uno dei due è stato condannato in appello a 4 anni e 6 mesi (l’altro è stato condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi). Nel frattempo il primo dei due, Marco Camuffo, quello che ha già ricevuto anche la sentenza della Corte di appello , ha provato a rifarsi una vita professionale, prendendo in gestione un bar panetteria a Prato.
Ma non tutti sono pronti a voltare pagina: davanti al suo locale, infatti, è stata organizzata una manifestazione di boicottaggio per sabato 13 febbraio.
A portare avanti l’iniziativa è stata l’associazione “Non una di meno”, che ha indetto il presidio “ a me ci pensano le mie amiche”, raccogliendo anche la partecipazione bipartisan di molti esponenti politici.
Dal consiglio comunale di Prato, ad esempio, arriva l’adesione di quattro consigliere di diversi schieramenti politici, che spiegano che la “manifestazione ha lo scopo di smuovere le coscienze e provare ad incidere culturalmente non sul singolo caso, ma su una tendenza della società a minimizzare i reati di violenza contro le donne”.
[Fonte: Il Corriere della Sera]