Per carità, organizzare un pranzo di matrimonio è una faccenda tutt’altro che banale. Radunare i bambini tutti nello stesso tavolo è il primo passo, ma la vera sfida giace nell’organizzare i posti del parentame – c’è il cugino permaloso che si fa vedere a Natale e Pasqua su base biennale e che non sopporta lo zio nostalgico, la suocera che se non occupa il posto di onore si offende, l’amico che si è lasciato da poco e quindi pare brutto infilarlo al tavolo delle coppie… Un pasticcio, insomma: accontentare tutti è davvero complicato. Anche considerando queste innumerevoli difficoltà, tuttavia, davvero fatichiamo a comprendere come si possa inciampare in maniera così clamorosa nel menu: portate diverse tra uomini e donne, con gli alcolici di fatto vietati a queste ultime.
Il matrimonio perfetto non esiste, ma…
La testimonianza arriva da Reddit, un forum diviso in stanze più piccole in cui si può discutere degli argomenti più svariati o raccontare episodi particolari. “I miei amici si sono sposati e io ero fiera di loro” racconta la nostra protagonista nel suo post. “Quando mi hanno invitata ero felice perché era una coppia che aveva una storia d’amore di quelle che si vedono nei film: fidanzati da giovanissimi, il matrimonio da sogno al momento giusto, location speciale e cerimonia informale e non esagerata. Poi, però, a tavola, il pranzo è diventato un incubo”.
L’idea del menu diverso per uomini e donne, stando a quanto raccontato, proviene di fatto dai genitori della coppia (anche se non è chiaro se del lui o della lei). “In poche parole, le donne avevano pollo e patate, mentre gli uomini il roastbeef” continua il post. “Il dolce era una crostata di frutta per le donne e un budino al cioccolato per gli uomini”.
Il pezzo forte, tuttavia, riguarda il vino e gli altri alcolici: “Infine, l’open bar accettava solo se una persona di sesso maschile chiedeva alcolici, alle donne era vietato bere“. Una restrizione che ha il sapore polveroso del bigottismo: ci chiediamo se qualche invitata abbia incaricato il proprio compagno di fare da contrabbandiere e tornare dall’open bar con due (o più) drink.
In ogni caso, per quanto gli invitati fossero felici per il matrimonio, le “regole” del pranzo hanno finito per raffreddare l’atmosfera. Il consenso dei presenti, racconta la nostra protagonista, è che le differenze di trattamento tra uomini e donne fossero “offensive, antiquate e mortificanti”.
“Per questo motivo ho deciso di andarmene” conclude il racconto “Me ne sono proprio tornata a casa. Bella la chiesa, bella la cerimonia e la funzione religiosa, ma il ristorante sarebbe stato un incubo: non ero a mio agio. Avrò esagerato?”.