Non vi lamentate se ora, per giorni, vi toccano gli avanzi del pranzo di Natale: succede a quasi otto Italiani su dieci. A dirlo è Coldiretti, che calcola che il 78% degli Italiani abbia riutilizzato il cibo avanzato durante il pranzo del 25.
Cavoli, diciamo noi, che eravamo convinti che in realtà la percentuale fosse molto più alta. Scusate un attimo: ma non è una tradizione quella di mangiare cibo riscaldato per tutti i giorni a venire tra Natale e Capodanno? E che vuoi mica buttare i diecimila antipasti preparati dalla nonna? Altro che 78%.
Peraltro, secondo la Coldiretti, ammonta comunque a quasi 400 milioni il valore di cibi e bevande preparati e non consumati sulle tavole degli Italiani a Natale.
In effetti – dice Coldiretti – la percentuale si alza un po’, se si considera anche il 10% che ha messo tutto il cibo avanzato in freezer per utilizzarlo nelle prossime settimane. Lungimiranti e saggi, questi 10 Italiani su 100, che si tengono un po’ a dieta senza mangiare per una settimana di seguito.
Ma i veri professionisti del Natale sono quell’11% di Italiani in cui, dopo il pranzo di Natale, non avanza proprio un bel nulla. Voi penserete che abbiano cucinato meno, noi invece che abbiano mangiato di più, e che magari il loro pranzo di Natale sia durato fino a Santo Stefano,