Roma in questi mesi pare aver riscoperto la sua eterna bellezza, grazie al lockdown mondiale che ha svuotato le strade. E’ una Roma che resiste alle grinfie del Coronavirus, a dispetto dell’ecatombe che qualcuno si aspettava. Tuttavia, la Caritas in loco è intervenuta per lanciare un allarme relativo alla situazione di povertà. Raddoppiano, infatti, le richieste di aiuto alimentare secondo un sondaggio condotto a metà aprile dai centri Caritas diocesani.
“Se i primi dati delle Caritas diocesane parlavano di aumenti dal 20 al 50% per quanto riguarda gli aiuti alimentari, oggi sono raddoppiate le richieste di aiuti rispetto all’inizio della crisi da pandemia”, si legge nell’analisi.
“Nel nostro caso mercoledì scorso abbiamo aiutato con pacchi alimentari un numero di persone triplo rispetto al solito; ognuno riceve il pacco solidale per una persona, ma poi ci sono persone che aiutiamo che hanno un nucleo familiare di 4, 5 o 6 persone, spesso con bambini piccoli. Le quantità di cibo donate sono consistenti, ma non siamo certi di riuscire a soddisfare queste persone per le prossime settimane”, avverte Don Antonio Pompili, parroco della chiesa di San Martino I Papa.
Quello che tocca la sensibilità del parroco è che “tra le ultime persone venute, vi sono prevalentemente giovani e stranieri che avevano una attività regolare nel quartiere e che dispongono di una casa; persone come tante fino a pochi giorni fa, alle quali è crollato il mondo addosso. Ho assistito a cene particolarmente toccanti, anche nella nostra zona centrale di San Giovanni”.
Il prete ricorda che “nella nostra chiesa, era abitudine fino a qualche settimana fa di invitare i fedeli a lasciare parte della spesa al vicino supermercato. I prodotti alimentari venivano raccolti dai volontari e successivamente donati alle famiglie bisognose ogni settimana. Le messe non vengono più celebrate pubblicamente e molti fedeli non sanno come donare parte della spesa ai poveri della zona seguiti dal centro Caritas della parrocchia”. L’emergenza da Coronavirus “che tutti stiamo affrontando, porta sicuramente alla nascita di nuove fasce di povertà e questo ha richiesto anche da parte delle parrocchie nuovi interventi in favore del numero maggiore di bisognosi”, conclude don Pompili.
[Fonte: Agenzia di stampa Adnkronos]