Nell’anno del Covid salgono a 300 mila gli italiani over 65 costretti a chiedere aiuto per mangiare.
E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulle persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead per gli indigenti, divulgata in occasione della giornata internazionale delle persone anziane proclamata dall’Onu che si celebra il 1° ottobre.
“Il peggioramento della situazione economica va ad aggravare una situazione – sottolinea la Coldiretti – che nel 2020 ha visto la terza età pagare un altissimo contributo di vite alla prima ondata di coronavirus, privando la società e le famiglie di un contributo affettivo e sociale inestimabile, come ha ricordato il Presidente della repubblica Sergio Mattarella in occasione della ricorrenza. Proprio a causa della pandemia si stima che la speranza di vita sia destinata per la prima volta ad abbassarsi, con un calo di addirittura 2 anni nelle province del Nord Italia più colpite, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat”.
Accanto agli anziani si registra una drammatica situazione anche per i bambini con oltre settecentomila minori di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare con l’aggravarsi della crisi tra le famiglie.
In campo – continua la Coldiretti – sono scese molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti, e si contano in Italia circa diecimila strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da quasi 200 istituzioni caritatevoli impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute che si occupa della distribuzione degli aiuti Fead erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).
Gli over65 in Italia sono 13,9 milioni, il 23,1% della popolazione totale secondo un’analisi della Coldiretti su dati Istat. In pratica un italiano su quattro è ultrasessantacinquenne – conclude la Coldiretti -, con una crescita del 14% nel giro di appena dieci anni, quando la popolazione considerata anziani ammontava a 12,2 milioni di persone.