Si tratta di una sorta di punizione mascherata da “decisione educativa”, quella messa in atto in un rinomato bar di Pordenone: il solito caffè raddoppia di prezzo, se lo ordini al tavolo (non al bancone) dopo le 20.30h. Abbiamo assistito al rincaro del caffè a causa della crisi, del covid, della materia prima; abbiamo litigato su come debba essere l’espresso, sulla sua (ri)candidatura come patrimonio Unesco, su come piaccia agli italiani… ma finora non si era mai polemizzato l’orario per berlo al bar sotto casa.
Una decisione che non lascia spazio all’interpretazione: fino alle 20.29h il caffè sarà pagato al solito prezzo, ma se scatta l’ora X allora la musica cambia e non di poco. E vale per tutti, in particolare per una specifica categoria di clienti che hanno preso – a detta dei gestori del Pecora Nera, nel centro storico della città – un brutto e maleducato vizio.
Caffè a 2,50 euro: perché?
Il cartello è ben visibile all’ingresso del locale, anche quando la saracinesca è abbassata durante il giorno di chiusura: “il caffè dalle 20.30 alle 22.30h viene servito al prezzo di due euro e cinquanta centesimi. E la cosa vale “per tutti i caffè, tranne lo shakerato”.
Ed è proprio la titolare Sabrina Gardonio a spiegare il motivo di questa politica: “ogni sera ci troviamo di fronte alla stessa situazione, ci sono clienti che si siedono al tavolino e consumano un solo caffè rimanendo al loro posto anche per ore. Non parliamo di persone da sole, bensì di tre o quattro clienti che ordinano allo stesso tavolo un solo caffè”.
Non è come da Starbucks
Siamo tutti d’accordo che il bar sotto casa non è certo una caffetteria organizzata in stile Starbucks, dove il cliente va anche per lavorare e non ha limiti di consumazione in proporzione al tempo in cui occupa il tavolo. Siamo tutti d’accordo anche sul fatto che è alla base dell’educazione comprendere che arrivare in 4 e ordinare 1 caffè per stare a chiacchierare non è un comportamento idoneo (è come se in un ristorante ordinassimo solo l’acqua e mangiassimo il pane che fa parte del coperto). Però punire tutti per la maleducazione di alcuni è una scelta quantomeno strana.
La titolare, tuttavia, aggiunge un dettaglio che fa comprendere quale sia il vero motivo del sovrapprezzo: “la decisione di far pagare di più il caffè nell’orario serale è figlia anche del costo del personale, che aumenta proprio nella fascia oraria che abbiamo deciso di applicare al prezzo del caffè”. Insomma, i dipendenti di sera costano di più e da qualche parte bisogna far cassa.
Fonte Il Messaggero