Importantissima scoperta archeologica a Pompei, dove gli scavi hanno portato alla luce quasi intatto un Thermopolium, ovvero una sorta di antica bottega di street food. Collocato nella Regio V, davanti ad una piazza di grande passaggio all’angolo fra il vicolo dei Balconi e la grande casa delle Nozze d’Argento, il Termopolio è stato riportato alla luce dopo che era stato individuato e parzialmente scavato già un anno fa.
Nelle ultime due settimane sono stati poi ultimati gli scavi che hanno permesso di ammirare questa nuova testimonianza della civiltà antica, lasciata intatta e immobile nel tempo dalla gigantesca eruzione che distrusse la città.
All’interno del locale sono stati ritrovati anche i copri di due clienti, due uomini sui cinquant’anni, di cui uno sdraiato sul letto.
“La bottega sembra essere stata chiusa in tutta fretta e abbandonata dai proprietari, ma è possibile che qualcuno, forse l’uomo più anziano, fosse rimasto al suo interno e che sia morto nella prima fase dell’eruzione, schiacciato dal crollo del solaio”, spiega il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna, che promette che il nuovo Termopolio sarà visitabile a Pasqua.
Il Termopolio è decorato con splendidi disegni, come quello di una Nereide che cavalca un colorato ippocampo; ed è abbellito da un pavimento intarsiato di marmi policromi. Ma sono proprio i paricolari enogastronomici a incuriosire di più gli studiosi.
I resti dei piatti, per esempio, che dimostrano “l’impiego congiunto di mammiferi, uccelli, pesce e lumache nella stessa pietanza”, come spiega nella sua relazione l’archeozoologa Chiara Corbino o l’abitudine di crreggere il vino con le fave.
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