È stato raggiunto, dopo una lunga trattativa, l’accordo sul prezzo per la gestione della prossima campagna di trasformazione del pomodoro dell’area del Nord Italia; un accordo che di fatto conferma l’impianto contrattuale dell’anno passato indicando il prezzo di riferimento più alto di sempre, incrementato del 18% su base annua e addirittura del 40% considerando gli ultimi quattro.
L’annuncio arriva direttamente dall’Anicav (Associazione Industriali conserve alimentari vegetali) attraverso una nota, in cui si sottolinea che l’aumento significativo del prezzo medio è segno che si intende andare incontro alle criticità espresse dagli operatori agricoli, i cui bilanci sono minacciati dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dalla siccità degli ultimi mesi. Rimane tuttora in stallo, invece, la trattative del Bacino Centro Sud: in questo caso, la parte agricola ha avanzato una richiesta addirittura superiore di quella riconosciuta al Nord.
“Stiamo facendo la nostra parte” ha commentato a tal proposito Marco Serafini, presidente di Anicav. “L’aumento del costo della materia prima andrà a sommarsi all’incremento generalizzato dei costi di produzione, in particolare degli imballaggi primari e secondari e dell’energia, creando non poche difficoltà alle aziende. Il nostro auspicio è che tutti gli altri attori della filiera riconoscano gli sforzi che l’Industria di trasformazione sta facendo”.