Pomodori come se non ci fosse un domani in un’ Italia che, con 4,8 milioni di tonnellate nel 2019, si aggiudica il secondo posto come trasformatore mondiale dopo gli Usa, per un fatturato di oltre 3,3 miliardi di euro. L’Associazione nazionale degli industriali delle conserve alimentari vegetali (Anicav), ha reso noti i dati in occasione del “Tomato Day” , nell’ambito del Cibus Tec a Parma.
Secondo il presidente di Anicav, Antonio Ferraioli, “per le aziende di trasformazione, la campagna è iniziata con un ritardo di oltre una settimana rispetto agli anni scorsi, a causa delle cattive condizioni climatiche di maggio e di luglio che hanno posticipato trapianti e raccolta, andando a incidere sulle rese agricole e industriali e facendo lievitare notevolmente i costi aziendali”.
Cresce l’export nel primo semestre del 6% in volume e del 9% in valore. Tenendo conto, dunque, dei 64.500 ettari coltivati, l’Italia rappresenta il 13% della produzione mondiale e la metà di quella europea. Ai fini di un aumento delle vendite oltre oceano, l’Associazione ha lanciato 2 progetti di promozione finanziati dall’Unione Europea, uno per il mercato statunitense e l’altro per quello asiatico, in particolare Giappone, Corea del Sud e Cina. Un’iniziativa importante per un settore che è avvolto da alcune criticità le quali influenzano l’opinione pubblica, ledendo di fatto la competitività.
Fonte: Ansa