Plasmon potrebbe tornare in mano italiana. L’azienda di alimenti per bambini, fondata a Milano nel 1902 da Cesare Scotti, è parte del gruppo Heinz dal 1963. Ma la società di ketchup e maionese sta valutando di cambiare rotta, prendendo in considerazione la vendita del marchio. Per farlo, ha affidato il suo dossier alla banca di investimento Houlihan Lokey, con l’incarico di esaminare possibili acquirenti. Fra gli interessati, il fondo di investimento Aurelius e l’azienda alimentare italiana Newlat Food.
I possibili acquirenti
La storia a stelle e strisce del famoso marchio di biscotti e alimenti per bambini potrebbe finire a breve. Il gruppo Heinz sta già tastando il terreno, con l’aiuto di figure intermediarie, per individuare eredi papabili a cui vendere lo storico marchio di alimenti per l’infanzia. Nel mirino troviamo al momento il gruppo Aurelius e Newlat Food. Aurelius è un fondo d’investimento tedesco con sede a Londra e un ufficio anche a Milano, e ha di recente acquisito il gruppo agroalimentare belga What’s Cooking.
Newlat Food ha una storia già intrecciata con quella di Plasmon, perché è stata proprio questa azienda a gestire dal 2015 e fino a poco tempo fa lo stabilimento di Ozzano Taro in provincia di Parma, su licenza Heinz. Quest’ultima ha poi deciso di spostare all’estero la produzione di latte liquido e in polvere, ma l’impianto di Ozzano è rimasto nelle mani di Newlat, che continua a produrvi alimenti per bambini per la multinazionale Abbott. In Italia resta attivo e di proprietà Heinz lo stabilimento Plasmon di Latina, responsabile della produzione di biscotti e omogeneizzati. Se Newlat Food si aggiudicasse l’acquisto, il marchio di alimenti per bambini più famoso dello Stivale tornerebbe, dopo decenni, in terra natia.