Il tribunale di Bologna ha identificato lo stampo mafioso sulle estorsioni a ristoranti e pizzerie di Reggio Emilia compiute dai fratelli Amato. La sentenza ha sancito 8 anni e 6 mesi e 8600 euro di multa a Mario e 6 anni e 6mila euro di multa ai fratelli Cosimo e Michele.
I fatti risalgono a inizio 2019, quando furono esplosi 6 colpi di pistola contro la porta a vetri della Pizzeria “La Perla” a Cadelbosco (31 gennaio) e 5 colpi contro la vetrata della Pizzeria “Piedigrotta 3” in via Emilia Ospizio a Reggio Emilia (la notte tra il 6 e il 7 febbraio). In seguito, il ritrovamento delle segnalazioni sotto forma di pizzino lasciate alla porta di altre 2 pizzerie di Reggio Emilia: “Piedigrotta 2” e “Paprika”. Il trio intimorì per giorni i locali della zona con richieste estorsive precedute da biglietti minacciosi dattiloscritti e seguiti da esplosioni di pistola all’indirizzo delle attività commerciali.
I tre fratelli, secondo l’accusa, agirono per agevolare il tessuto ‘ndranghetistico emiliano la cui esistenza e operatività fu riconosciuta nell’ambito del processo Aemilia. I tre sono figli di Francesco Amato, 55 anni, condannato per mafia nel processo Aemilia, che nel mese di novembre del 2018 per circa 10 ore creò forte apprensione barricandosi all’interno dell’ufficio postale di Pieve, a Reggio Emilia, con 5 ostaggi per poi essere arrestato dai carabinieri.
[Fonte: ReggioSera]