Dopo essere stata attaccata sui social, PizzAut risponde con garbo agli hater. Come? Ribadendo che l’autismo non è una malattia contagiosa e offrendo loro una pizza come offerta di pace, invitandoli nel loro ristorante.
PizzAut è un ristorante/pizzeria di Cassina de’ Pecchi in provincia di Milano che nasce come un laboratorio di inclusione sociale.
La pizzeria è gestita da ragazzi con autismo, affiancati da professionisti della ristorazione e della riabilitazione. Una bellissima iniziativa che ha subito qualche rallentamento nell’apertura a causa della pandemia da Coronavirus.
Ma i ragazzi di PizzAut non si sono tirati indietro: a causa del Coronavirus l’inaugurazione del ristorante era slittata? No problem, appena possibile hanno organizzato un food truck itinerante portando le loro pizze anche a Roma, ottenendo i complimenti anche di Giuseppe Conte, all’epoca in veste di premier.
Solo che, un paio di giorni fa, ecco che PizzAut è stata attaccata sui social. Una donna aveva postato un commento sostenendo che “Gli autistici non dovrebbero metter le mani in cucina nei piatti in preparazione, come i poliomielitici”. Secondo questa donna l’autismo è una malattia contagiosa come la poliomelite. Ma non solo: con la tipica arroganza degli hater scriveva anche “Impara un po’ di medicina, untore, stai solo facendo del male al prossimo”.
Forse la prima a dover imparare un po’ di medicina era proprio lei: l’autismo o, meglio, i disturbi dello spettro autistico sono un insieme eterogeno di disturbi del neurosviluppo con deficit della comunicazione sociale e dell’interazione sociale.
Per quanto riguarda le cause, anche se sono ancora in fase di studio, le ipotesi più accreditate parlano di un importante ruolo della componente genetica, così come i fattori ambientali (parti prematuri, utilizzo di alcol o determinati farmaci in gravidanza, inquinamento).
A dirlo non siamo noi, ma l’ISS e qualsiasi altro studio in merito possiate trovare su PubMed e affini. Ecco dunque che sostenere che l’autismo sia contagioso o che un soggetto autistico possa modificare geneticamente i cibi con cui viene a contatto è pura fantascienza.
Non cercate il commento originario dell’hater su Facebook: Nico Acampora, il fondatore di PizzAut, lo ha cancellato per evitare che gli utenti scatenassero una crociata contro la donna in questione.
Successivamente, poi, all’Ansa (qui potete vedere il video) Nico Acampora e i ragazzi di PizzAut hanno spiegato il loro punto di vista. Acampora, a proposito del post incriminato, parla di un insieme di “sciocchezze, cattiveria e disinformazione epocale”. Il problema è che questa utente non è l’unica persona a pensarla così.
I ragazzi di PizzAut hanno poi ribadito che l’autismo non è contagioso. E chiedono che la signora chieda scusa per questo comportamento inaccettabile. Acampora ha sottolineato che si tratta solo apparentemente di episodi di discriminazione soft, ma che diventano hard per i ragazzi e le famiglie. Tali episodi devono essere denunciati affinché non diventino comportamenti abituali.
Inoltre è importante rielaborare queste frasi per far capire alle persone quanto i loro preconcetti siano sbagliati. Inoltre è fondamentale che queste errate credenze non prendano piede: devono prendere piede le cose positive e non quelle negative. Anche se è vero che fa sempre più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce, ecco che loro continueranno nel loro percorso di crescita.
I ragazzi e Acampora hanno poi invitato gli hater a venire a mangiare una pizza da loro per scoprire cosa sia veramente PizzAut, come gesto di pace. E questo perché amare è meglio che odiare. Sempre.