Il silenzioso addio di Domino’s Pizza allo Stivale inteso come vittoria della tradizione artigianale della pizza italiana, riconosciuta di fatto come patrimonio Unesco: questa, in pochissime parole, è la lettura proposta da Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e primo artefice del riconoscimento sopracitato. Insomma, è la sconfitta della pizza all’ananas (che poi, condizionamento provocato da meme e battute scontate a parte, che male vi ha fatto?) che ogni gastroboomer sperava e la vittoria dell’artigianalità su quelle culture che lo stesso Scanio definisce “industriali e spesso non di grande qualità.
“Il riconoscimento Unesco ha rafforzato la cultura della pizza artigianale ma soprattutto ha dato prestigio internazionale al mestiere del Pizzaiuolo” ha spiegato a tal proposito Pecoraro Scanio nel sottolineare che, di fatto, il rifiuto “delle pizze all’ananas o simili è nella cultura gastronomica degli italiani”. Attenzione però, perché di fatto il messaggio del presidente di Univerde non si esaurisce qui, anzi: approfittando della sua posizione mediatica, Pecoraro Scanio ha deciso di rivolgersi alle stesse pizzerie italiane per un importante appello.
“Ma ora chiedo alle pizzerie locali specie di scuola napoletana di offrire lavoro ai dipendenti che soffrono della chiusura di queste filiali” ha spiegato, facendo per l’appunto riferimento alla chiusura sul territorio nazionale dei punti vendita di Domino’s Pizza. “Anche la solidarietà deve essere una parte dell’identità di quell’arte dei Pizzaiuoli napoletani riconosciuta grazie alla mia campagna #pizzaunesco”.