Più di mille prodotti italiani sono a rischio estinzione

Circa milleduecento prodotti alimentari italiani sono minacciati di estinzione dall'imperversare del cambiamento climatico.

Più di mille prodotti italiani sono a rischio estinzione

C’è una grande incognita attraverso la quale tutto passa e deve passare, un tritacarne radicale e permeante con cui il cibo – e non solo, beninteso – non può fare a meno di confrontarsi; e il nostro caro e vecchio Stivale si è guadagnato un posto in prima fila. Ve la facciamo breve: stando a uno studio effettuato da BonusFinder Italia più di mille e duecento prodotti alimentari di origine italiana (1212, a essere ben precisi) sono a rischio estinzione a causa dell’imperversare del cambiamento climatico.

Guai a gridare al fulmine a ciel sereno. Non è certo una novità che l’Italia, e il suo patrimonio alimentare con essa, occupi una posizione di eccezionale vulnerabilità al confronto – obbligato, badate bene – con il cambiamento climatico. Gli esempi sono già sotto i nostri occhi: pensiamo al cappio siccitoso che ha strozzato lo scorso biennio, con regioni che sono l’epicentro produttivo del Paese – come la Lombardia – che sono rimaste senza acqua per irrigare; o all’alluvione in Romagna che rappresenta l’altra faccia della medaglia.

Il cibo italiano a rischio estinzione: quali sono le regioni più a rischio?

siccità

La maglia nera spetta al Piemonte, con un punteggio di rischio di 9,24/10 e 133 alimenti a rischio. Stando alla lettura proposta dallo studio la temperature media regionale rischia di aumentare di oltre un grado entro il 2040, con precipitazioni medie che al contrario sono destinate a farsi ancora più avare scendendo di sette millimetri.

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Le conseguenze si farebbero naturalmente sentire anche sulle razze animali, molte delle quali potrebbero sparire, e di conseguenza sulla produzione di formaggi e salumi tipici come il brös, la robiola e la gioda o la mortadella della Val d’Ossola.

Per trovare la medaglia d’argento non dobbiamo che spostarci di qualche chilometro più a Est: la Lombardia ha un punteggio di rischio di 7,67/10 e 90 alimenti a rischio. “Entro il 2040” si legge nello studio “il pesce, gli animali, gli ortaggi, la frutta, i derivati del latte e persino i vitigni saranno tutti a rischio estinzione, secondo i dati, e la produzione di alimenti come lo stracchino, l’uva Lambrusco e la patata bianca di Como potrebbe scomparire”.

Terzo gradino del podio per la Campania, anch’essa a grande rischio con un punteggio di 6,86/10 e 100 prodotti alimentari in pericolo. Il paniere campano rischia di svuotarsi di protagonisti come i limoni della Costiera Amalfitana, il pomodoro di San Marzano e il salame napoletano.

A occupare l’ultimo posto in questa scala di rossi è l’Umbria, che ha fatto registrare un punteggio di 1,93/10 e 17 prodotti alimentari a rischio.