Il pianeta Terra sarà salvato da dei piselli insapori? No, non è il plot di una nuova serie vegano-distopica prossimamente in onda su Netflix, ma l’idea – apparentemente folle e un po’ comica – di un gruppo di ricercatori inglesi alle prese con la ricerca di un sostituto della soia per le alternative vegetali più popolari. Stando a quanto riportato dai colleghi della BBC, infatti, l’idea degli scienziati è quella di sfruttare il patrimonio nutritivo e proteico dei piselli eliminando tuttavia quell’elemento apparentemente tanto sgradevole – il loro sapore, per l’appunto. Insomma, un po’ come le medicine per i bambini hanno il sapore della frutta – peccato che, alla fine, finiscano per diventare ancora più disgustose.
Piselli insapori per salvare il pianeta Terra
Scherzi a parte, è bene notare che la produzione di piselli ha il valore aggiunto – a differenza di quella della soia – di non essere associata alle pratiche di deforestazione o di dipendere da un flusso di importazione dall’estero (anche se ricordiamo che, alla luce dell’introduzione della recente norma europea che blocca l’import di prodotti legati alla distruzione delle foreste, tale flusso sarebbe comunque destinato a ridursi lasciando filtrare solamente le coltivazioni più rispettose dell’ambiente).
È bene notare, per di più, che la produzione di soia è inoltre strettamente legata alla produzione – notoriamente inquinante – di carne e latticini, tant’è che il 77% della sua produzione globale complessiva è di fatto destinata agli animali negli allevamenti. Ma torniamo a noi e ai nostri piselli insapori – la scoperta del cosiddetto “gene del sapore” risale in realtà ai primi anni ’90, ma la ricerca in questo particolarissimo campo fu di fatto interrotta in quando considerata “inutile”. Evidentemente all’epoca il sapore dei piselli piaceva.
In un contesto come quello moderno, con la richiesta di carne o altri prodotti a base vegetale in costante crescita (la BBC parla di un tasso annuale del 30% per la carne, del 50% per il latte e del 40% per quanto riguarda i formaggi), una scoperta un tempo considerata “inutile” potrebbe cambiare notevolmente le carte in tavola, permettendo ai piselli di subentrare e sostituire la soia soddisfacendo tale richiesta con un netto vantaggio ambientale.
Principale ostacolo di tale sostituzione rimane, come accennato, il sapore dei piselli, considerato “inadatto a ogni tipo di produzione” – eliminando il sopracitato “gene del sapore”, tuttavia, anche questo ultimo problema sarebbe abbattuto. “Il mondo è cambiato” ha affermato la professoressa Claire Domoney del John Innes Center (JIC) di Norwich, uno dei gli scienziati che lavorano al progetto. “Le persone vogliono sempre più proteine di origine vegetale nella loro dieta al posto di quelle di origine animale, quindi i piselli senza sapore sono diventati improvvisamente interessantissimi“.