Pisa, barista scopre che lo stage non è pagato: lancia un posacenere e scappa

Una stagista di un bar di Pisa ha lanciato un posacenere dopo aver appreso che le sue ore di lavoro non sarebbero state pagate.

Pisa, barista scopre che lo stage non è pagato: lancia un posacenere e scappa

È inaspettatamente difficile scrivere di una notizia come questa: di solito (quando e se possibile) ci sforziamo di essere ironici o, se le circostanze non lo permettono, ci limitiamo a raccontarvi della notizia in questione senza colorarla troppo. In questo caso, però, consegnare questo fatto al mondo iperbulimico della cronaca come se niente fosse, o peggio ancora aggiungere un commento sarcastico, equivarrebbe a svuotare quanto è successo di tutto il carico emotivo della protagonista, sarebbe come mancare completamente di rispetto alla sua frustrazione. E siccome tendenzialmente non ci crediamo alle storie dei giovani super choosy che non hanno voglia di lavorare e passano le giornate sul divano, la reazione rabbiosa della nostra barista dopo aver scoperto che le sue ore di lavoro in un locale di Pisa non sarebbero state pagate ci sembra comprensibile, anche se ovviamente non giustificata.

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Che dire? No, la violenza non è mai la risposta giusta – lanciare un posacenere è pericoloso e, come accennato, ingiustificabile. Però da esseri umani possiamo comprendere che sì, sentirsi dire che le ore che stiamo passando a lavorare non verranno pagate in nessuna misura fa arrabbiare. L’intera vicenda è stata riportata dalla titolare del bar, che ora potrà decidere se procedere a querela per danneggiamento o lasciar correre (il lancio del posacenere ha spaccato l’oggetto, ma nessuno si è fatto nulla).

Chiaro, magari ci stiamo sbagliando, forse la stagista è una mezza delinquente, o forse gli accordi erano chiari fin dall’inizio e non si è trattata di una spiacevole sorpresa (ma probabilmente anche qui ci sarebbe da aprire una grassa parentesi sul perché sia accettabile lavorare a gratis): anche in questo caso, però, vorremmo credere che la nostra colpa sia solamente quella di pensare che le persone hanno sempre le migliori intenzioni.