Forse forse a Torino o dintorni potrebbe arrivare una nuova fiera del vino. Francesco Monchiero di Piemonte Land of Wine, infatti, ha svelato che intendono progettare una nuova fiera vinicola che possa riunire tutte le cantine del territorio. L’idea sarebbe quella di creare questa fiera e farla debuttare entro il 2025, magari organizzandola presso la Reggia di Venaria.
Piemonte Land of Wine e la nuova fiera del vino
Francesco Monchiero, enologo e produttore di vino del Roero, da un mesetto circa è alla guida di Piemonte Land of Wine, cioè l’ente che riunisce i 14 consorzi del vino piemontese. Il suo sogno è quello di fare come si fa in Borgogna: una grande manifestazione che possa riunire in un solo posto tutte le cantine della zona.
Monchiero ritiene che sia ora che Torino e il Piemonte tornino nella mappa delle fiere internazionali del vino con un grande evento che ricordi più il Les Grands Jours de Bourgogne che non il Vinitaly di Verona. In pratica vuole creare una manifestazione focalizzato sulle eccellenze del territorio.
Se tutto andrà come previsto, questa nuova manifestazione farà il suo debutto entro il 2025, forse alla Reggia di Venaria. Al momento, però, ecco che i vari consorzi si stanno preparando alla vendemmia 2023 e preannuncia che la quantità sarà migliore rispetto all’anno scorso.
Monchiero ammette che anche in Piemonte ci sono stati danni a causa del clima, ma per fortuna qui sono stati limitati. Una buona notizia arriva dal fatto che, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno, non sono stati costretti ad anticipare la vendemmia. Dunque quest’ultima si terrà come sempre a settembre, partendo con i bianchi e finendo poi con i rossi.
Per quanto riguarda le variazioni del clima causate dai cambiamenti climatici, ecco che Monchiero ha sostenuto che il maggio freddo e piovoso è stato d’aiuto in quanto le vigne sono tornate alle stagioni di una volta. Certo, non si è tornati ai tempi degli anni Novanta quando la vendemmia arrivava fin quasi a ottobre, ma quest’anno si è giunti a una via di mezzo. In teoria se non ci saranno ulteriori sorprese, questa dovrebbe essere una buona annata per il vino.
E questo nonostante anche lui ammetta che stanno facendo fatica a trovare i lavoratori per la vendemmia. Per Monchiero, sono lavori che gli italiani non vogliono fare. Ma il problema è che mancano anche i lavoratori dall’estero visto che i flussi migratori si sono ridotti. Secondo Monchiero, per invogliare la gente a lavorare nel settore, non basta aumentare il salario: per lui la retribuzione netta oraria di un bracciante non è bassa, visto che si parla di dieci euro l’ora. Solo che mancano professionisti specifici come trattoristi e cantinieri.
A chi gli chiede se voglia sfidare Vinitaly di Verona, Monchiero ribatte che, effettivamente, molte loro aziende ormai disertano quella manifestazioni. Il fatto è che il loro territorio è composto da eccellenze straordinarie, ma molte piccole, realtà in cui i costi di una fiera di solito superano i benefici. Per questo motivo preferisce puntare su una manifestazione propria e su eventi esteri, in modo da mettere in primo piano il Piemonte e i suoi vini.
E per quanto riguarda l’evento delle OGR, le Grandi Langhe? In realtà pare che sia ancora in discussione, anche se Monchiero rassicura tutti: l’edizione di gennaio 2024 si farà come previsto, poi si vedrà.