Gare agevolate, con un punteggio più elevato nei capitolati di gara, a quelle aziende che, nel proporre il servizio mensa nelle scuole e negli ospedali del Piemonte, utilizzano fornitori presenti da almeno cinque anni in Piemonte e si servono di prodotti locali.
A quanto racconta l’edizione torinese della Stampa di oggi, sarebbe questo il proposito annunciato in Regione da Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità appartenente alla Lega, che ha lancia l’ideato di mense più piemontesi, come se piemontese fosse necessariamente garanzia di migliore qualità.
Una proposta che sembra fare il paio con quella annunciata dal capogruppo di Fdi a Palazzo Lascaris, Maurizio Marrone, di attuare politiche di sostegno all’occupazione che riguardino in prima battuta i cittadini residenti in Piemonte. In fondo, anche l’attuale presidente della Regione Alberto Cirio aveva annunciato già in campagna elettorale l’intenzione di agevolare fiscalmente le aziende che avessero assunto cittadini residenti in Piemonte da almeno cinque anni. Nulla di strano, quindi, a parlare di mense piemontesi: un’idea arrivata durante la presentazione del “Tavolo di consultazione sulla salute alimentare”, lanciato da Icardi in collaborazione con l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa, con l’obiettivo di risolvere una serie di problematiche nel servizio, omogeneizzando i controlli, coinvolgendo le associazioni di categoria, combattendo la contraffazione e, non in ultimo, promuovendo i prodotti piemontesi.
Proprio in quest’ultima ottica l’assessore ha lanciato la sua idea di agevolare le aziende filopiemontesi, in una sorta d’autarchia del Regno Sabaudo che, si spera, porterà bambini e pazienti a mangiare solo agnolotti del plin e brasato al barolo.
[Fonte: La Stampa]