A Pianosa sono stati sequestrati 500 metri di reti da pesca illegali. Inoltre i pesci trovati ancora vivi nelle nasse sono stati liberati. E’ il frutto di un controllo eseguito dalla motovedetta della Capitaneria di Porto di Portoferrario che, momentaneamente, è dislocata nel presidio stagionale della Guardia Costiera di Pianosa.
Domenica scorsa la motovedetta ha trovato un attrezzo da pesca illegale in mare, collocato fra l’altro nella zona di mare facente parte dell’area di tutela biologica dalla costa considerata partendo dall’Isola di Pianosa (corrispondente a un miglio nautico, 1.852 metri).
Tale attrezzatura si trovava a 0,7 miglia nautiche da Punta del Pulpito, sprovvisto ovviamente di qualsiasi indicazione o marcatura che potesse consentire di identificare il proprietario. I militari hanno così raccolto 31 nasse, per un totale di circa 500 metri di reti da pesca. Ovviamente adesso tutto il materiale da pesca è stato posto sotto sequestro.
Inoltre, durante il recupero delle nasse, i militari si sono accorti che al loro interno c’erano ancora parecchi pesci ancora vivi e hanno subito provveduto a liberarli.
Purtroppo casi analoghi stanno accadendo di continuo. A meta giugno a Bagnara Calabra erano stati sequestrati 197 chili di pesce pescato illegalmente, mentre a fine maggio a Bacoli erano stati sequestrati 40 kg di vongole pescate di frodo nell’inquinato Lago Fusaro.