Che tedeschi e austriaci amino la Romagna è noto da tutti, ma pure il loro amore per la Piadina Romagnola è qualcosa di incredibile: il 70% dell’export della produzione certificata, infatti, va proprio in Germania e Austria.
Una grande passione da parte del popolo teutonico per lo street food che ha spinto il Consorzio di tutela a spingere con forza sulla piadina. Su 82 mila chilogrammi di piadina esportati, 45 mila vanno in Germania e 37 mila in Austria.
“Il consumatore tedesco ama la Piadina Romagnola tanto da essere il primo nostro mercato in fatto di export – spiega il presidente del Consorzio, Alfio Biagini – è il prodotto simbolo della nostra terra, il ‘cibo di strada’ che, grazie al suo prezzo contenuto e alla varietà di abbinamenti, rappresenta un fenomeno di costume che cattura gli amanti della buona tavola. Ben vengano i turisti tedeschi nelle nostre spiagge e nell’entroterra, noi li accoglieremo con una buona piadina romagnola”.
Un prodotto, la piadina, che riesce ad essere profeta pure in patria: secondo i dati Iri-Nielsen, infatti, in Italia negli ultimi due anni si è registrato un incremento nelle vendite del 3%.
Ma attenzione: la Piadina Romagnola certificata è solo quella prodotta e confezionata nelle zone stabilite dal disciplinare e due sono le tipologie ammesse: con diametro minore 15-25 cm ma spessa 4-8 mm e la Riminese, più grande (28-30cm) e sottile (3 mm).