L’Unione europea ha deciso di vietare le importazioni di prodotti alimentari con residui di due pesticidi – il cui utilizzo, nel contesto degli Stati membri, è di fatto vietato già dall’ormai lontano 2018 – nocivi per le api. Al di là delle evidenti implicazioni positive circa la salute degli insetti in questione, è particolarmente interessante apprendere che si tratta della prima volta in assoluto che l’Ue – o che un momento del WTO in generale – ha imposto limitazioni al flusso di import di alimenti sulla base di una “semplice” questione ambientale e non per, come già successo a più riprese in passato, motivi di salute dei consumatori.
Secondo il regolamento proposto dalla stessa Commissione e approvato dai singoli Stati membri, nel contesto di queste sostanze verranno applicate limiti massimi di residui al più basso misurabile anche sui prodotti alimentari importati: nei giorni a venire il regolamento sarà sottoposto all’attenzione dei membri del Consiglio e del Parlamento, che avranno due mesi di tempo per formulare una risposta. Se queste due istituzioni non si opporranno la norma diventerà ufficiale a partire dall’inizio dell’anno prossimo.
“Dato il loro impatto negativo sugli impollinatori di tutto il mondo, comprese le api, l’uso di questi due neonicotinoidi è già stato vietato nell’Ue” ha spiegato la Commissaria competente Stella Kyriakides. “Oggi facciamo un ulteriore passo avanti, contribuendo alla transizione verso sistemi alimentari sostenibili anche a livello mondiale”. Vi ricordiamo, rimanendo in questo contesto, che un recente studio ha provato che i frutti impollinati da api entrate in contatto con alcune tipologie di pesticidi finiscono per essere più piccoli.