Come mai Parigi è invasa centinaia di trattori guidati da agricoltori incazzati? Domanda legittima. La risposta, tuttavia, necessita di un piccolo passo indietro: dobbiamo tornare infatti indietro di un paio di settimane, quando una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea ha fondamentalmente messo la parola “fine” a una serie di deroghe che permettevano agli agricoltori di continuare a utilizzare dei pesticidi pericolosi per le api e altri esseri viventi – uomini compresi – altrimenti vietati dalle norme comunitarie. Uno strappo alla regola che veniva tollerato nel nome del raccolto abbondante, in altre parole; e che ora non esiste più.
Le proteste degli agricoltori e la potenziale carenza di zucchero
A far sentire la propria voce sono stati soprattutto coloro che trattano in barbabietole da zucchero: la sostanza chimica incriminata, infatti, era soprattutto utilizzata per contrastare una malattia virale chiamata “giallo”. La regola è semplice: niente pesticidi, raccolto compromesso. Quando le autorità comunitarie tergiversarono a concedere le deroghe sopracitate e gli agricoltori francesi si trovarono a non avere accesso a queste sostanze, la produzione di barbabietole da zucchero crollò del 30%; e ora che sono state fermamente vietate i produttori temono un altro taglio radicale al proprio raccolto.
Le associazioni di categoria hanno in primis tentato di appellarsi alle autorità locali paventando i sopracitati tagli produttivi, ma nulla da fare – tempo di passare alle cosiddette maniere forti. La tesi impugnata dai protestanti è la tutela della sicurezza alimentare, ancora traballante dal trauma determinato dalla guerra tra Russia e Ucraina: “I nostri mezzi di produzione continuano a essere minati da divieti senza soluzioni” ha commentato a tal proposito Jerome Despey, segretario generale della FNSEA, il principale sindacato agricolo francese.
Insomma, non ci volete fare usare i pesticidi ma non offrite alternative: come facciamo a portare il cibo sul tavolo?, è il nucleo della protesta. La regione parigina, nel frattempo, è stata invasa da circa 500 trattori con striscioni che spaziavano dal polemico “Macron sta liquidando l’agricoltura” al più arrendevole “Salva un contadino”.
E qualcosa, ai piani alti, si muove. CGB, un’associazione che raccoglie i coltivatori di barbabietole, sostiene che il ministro dell’agricoltura abbia promesso che gli agricoltori saranno del tutto risarciti nel caso di un grave perdite determinate dal virus. “Non possiamo dirci del tuto soddisfatti” ha commentato a tal proposito Franck Sander, presidente della CGB “ma per ora questo dovrebbe consentire agli agricoltori di piantare e consentire di trovare altre soluzioni per il 2024 e il 2025″.