In Italia sono 13 i tipi di pesticidi trovati nella polvere delle camere da letto delle case situate a meno di 100 metri dalle zone coltivate. Si tratta del secondo dato più alto in Europa, ed è stato sottolineato da uno studio condotto dalla rete di associazioni ecologiste raggruppate nella sigla Salviamo le api e gli agricoltori.
“Meglio” del Bel Paese solamente il Belgio, dove i collaboratori della ricerca residenti in zone agricole intensive hanno raccolto polvere contaminata da ben 23 residui di pesticidi, mentre la media europea è di 8. Secondo le autorità dell’Unione Europea, circa un campione su quattro di quelli analizzati contenevano pesticidi potenzialmente in grado di provocare tumori, ma sono molto più comuni “sospetti interferenti endocrini o sostanze tossiche per la riproduzione”.
Il dottor Helmut Burtscher-Schaden, rappresentante della Ong Amici della Terra/Austria, ha confessato la sua speranza che i dati presentati possano essere considerati con tutta l’attenzione che meritano, e ha sottolineato come “gli studi epidemiologici mostrano un aumento del rischio di danni riproduttivi e cancro tra i residenti delle aree agricole”.
“L’Ue smetta di sovvenzionare l’agricoltura intensiva inquinante e piuttosto sostenga le pratiche agroecologiche”, richiede invece l’attivista di Pan Europe Martin Dermine, che poi sposta l’attenzione sulle conseguenze che tali contaminazioni potrebbero avere sui bambini. “Nelle zone rurali i bambini che strisciano sul pavimento sono costantemente esposti, attraverso la polvere, a pesticidi cancerogeni o che alterano il sistema endocrino”, spiega Dermine.