La proposta della Commissione europea di tagliare del 50 per cento l’impiego di pesticidi, incentivando così l’utilizzo di metodi alternativi da applicare alla filiera agricola, non ha incontrato il favore di tutti. Come già vi avevamo raccontato, infatti, una misura di questo tipo potrebbe determinare un ulteriore calo produttivo e andare a incidere in negativo sul bilancio delle imprese agricole. Ebbene, proprio questo è il punto del più recente intervento dell’eurodeputato Paolo De Castro, che di fatto ha commentato il taglio in questione lamentando come la sua implementazione non offra “alcuna alternativa valida agli agricoltori”.
“Ci troviamo in un momento storico in cui la nostra sicurezza alimentare è messa a dura prova dall’invasione russa in Ucraina: con questa proposta sembra che la Commissione ignori il contesto geopolitico in cui ci troviamo” ha continuato Paolo De Castro, facendo chiaro riferimento al potenziale rischio di una crisi alimentare su scala globale che, di fatto, pare sempre più concreto. Un ulteriore calo produttivo, inoltre, andrebbe a determinare nuovi aumenti dei prezzi dei beni alimentari ai consumatori – già incrementati a causa della siccità – infine portare a una crescita delle importazioni da Paesi terzi che però non garantiscono il rispetto degli standard europei sulla sostenibilità.
Si tratta, concludendo, di “una proposta, che ancora una volta penalizza i nostri agricoltori, senza offrire loro alcuna soluzione all’utilizzo della chimica. Piuttosto di presentare slogan e target utili solo alla comunicazione, noi siamo pronti a metterci al lavoro per ribilanciare questo regolamento, con strumenti concreti e budget sufficienti per ottenere benefici ambientali reali, e accompagnare i nostri agricoltori nella transizione verso modelli produttivi sempre più sostenibili”. L’augurio di De Castro, infine, è che la Commissione rompa gli indugi e presenti quanto prima possibile il dossier riguardante l’autorizzazione delle nuove biotecnologie sostenibili, necessarie per limitare l’uso della chimica in agricoltura senza tuttavia castrare il potenziale produttivo.