Appena una manciata di giorni fa vi raccontammo di come la Commissione europea annunciò la proposta di tagliare del 50 per cento l’utilizzo dei pesticidi, vietandone del tutto l’impiego nei parchi cittadini e promuovendo, come diretta conseguenza, metodi alternativi da applicare alla filiera agricola. L’idea tenta innegabilmente di incentivare una ideologia più sostenibile ed è pertanto ben accetta, ma è anche importante essere consapevoli del fatto che un taglio di questa mole comporterà quasi con assoluta certezza un netto calo produttivo, addirittura più severo di quello a cui stiamo assistendo per via della siccità; e potenziali perdite economiche per gli agricoltori in un periodo storico che già vede l’intera filiera faticare a mantenere in verde il bilancio. In questo contesto, la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, ha recentemente annunciato che per ben cinque anni gli agricoltori potranno essere compensati con i fondi della Pac per aiutarli a traghettare questo periodo di transizione verso metodi di lotta alternativi.
Si tratta, in altre parole, di un ulteriore forma di sostegno che dovrebbe tamponare quei danni di natura economica che, come abbiamo anticipato, quasi sicuramente si presenteranno a bussare alla porta delle imprese agricole nel momento in cui queste saranno obbligate a fare ricorso a metodi per contrastare i parassiti diversi dai pesticidi. “Per la prima volta, compiamo un passo eccezionale e modifichiamo le regole della politica agricola comune” ha commentato a tal proposito Kyriakides “per sostenere finanziariamente gli agricoltori nel coprire i costi di tutte queste regole e requisiti per un periodo di cinque anni”.