Peste suina: in Sardegna stop alle restrizioni (ma non dappertutto)

Buone notizie dalla Sardegna: sono state revocate le restrizioni per la peste suina, anche se non in tutti i comuni (rimangono alcune zone rosse).

Peste suina: in Sardegna stop alle restrizioni (ma non dappertutto)

L’UE finalmente ha deciso di allentare le restrizioni in merito alla peste suina in Sardegna. Tutti contenti? Beh, non proprio perché in realtà alcuni comuni rimangono ancora in zona rossa. Tuttavia Christian Solinas, presidente della regione Sardegna, ha parlato di un “risultato storico”, mentre Battista Cualbu, presidente di Coldiretti, ha dichiarato che hanno aspettato 44 anni per avere questo risultato, dopo più di 4mila giorni di embargo.

Peste suina in Sardegna: cosa cambia ora?

cinghiali

Come dicevamo, non tutti sono contenti della risoluzione attuata. Dario Giagoni, coordinatore della Lega, ha spiegato che non sono del tutto soddisfatti. Anche Salvatore Corrias del PD ha spiegato che non c’è poi così tanto da esultare.

Il problema è che in Sardegna è finito l’embargo, ma non per tutti. È rimasta attiva, infatti, una zona rossa che interessa l’Ogliastra e alcuni comuni nella zona di Nuoro. Qua sono stati registrati alcuni focolai nel corso degli ultimi dodici mesi, anche se non tutti per forza con animali malati. Il fatto è che il nuovo regolamento, quello che entrerà in vigore a partire da gennaio, è improntato alla massima prudenza. Ulteriori allentamenti saranno possibili solo a seguito di altri monitoraggi trimestrali.

Tutto ciò vuol dire che solamente l’80% dei Comuni sardi sarà libero dalle restrizioni. Tutti gli altri, invece, dovranno fare affidamento su 5 milioni di euro di indennizzi. Le forze politiche, però, come al solito si sono divise. Solinas spiega che, sin dall’inizio del blocco totale nel 2011, avevano subito capito che solo lavorando tutti insieme sarebbero riusciti a salvare il loro comparto zootecnico. Nel 2021 finalmente si è arrivati a cinque raccomandazioni della Commissione europea, per cui hanno fatto ogni sforo possibile per cercare di accontentare Bruxelles.

Da lì è stata migliorata l’anagrafe suina, sono state potenziate sia la sorveglianza attiva che quella passiva e tutti i dati sono stati resi trasparenti.

Anche Battista Cualbu di Coldiretti parla di anni di calvario e di un settore distrutto dalle restrizioni. Tuttavia adesso, con l’allentamento del blocco, ecco che sono sopravvissute le aziende più innovative e resilienti che vantano 164mila capi e 12.900 aziende.

Più cauta la Lega che sottolinea che non si può ancora parlare di risultato pieno visto che alcuni Comuni sono ancora in zona rossa. Inoltre ha ribadito che le aree della zona rossa sono quelle che, nel corso degli ultimi anni, hanno subito il maggior numero di abbattimenti di suini con notevole perdita economica. La speranza è che l’UE estenda l’annullamento delle restrizioni a tutta la Sardegna.

E non esulta neanche il PD che sostiene che i sacrifici sono stati fatti dagli altri e che, nonostante tutto, non hanno portato ai risultati sperati. Più positivo sulla questione, invece, Francesco Lollobrigida. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, parla della fine di un embargo durato 40 anni sulle esportazioni delle carni. Per Lollobrigida si tratta di un momento storico per gli allevatori sardi e per tutti gli imprenditori della filiera.

Il ministro ammette che alcune aree sono rimaste ancora in zona rossa e sottopote a restrizioni, tuttavia in questi casi la movimentazione e la commercializzazione dei prodotti è già regolamentata da linee guida che sono state preparate dal ministero della Salute insieme alla Regione Sardegna.