Quota cento superata. No, non ci riferiamo alla pensione (quella manco con il binocolo la vediamo), ma al nuovo totale complessivo dei casi di peste suina africana individuati nei boschi che corrono lungo il confine tra Piemonte e Liguria. Nello specifico, l’ultimo bollettino pubblicato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte Liguria e Valle d’Aosta segna il ritrovamento di tre nuove carcasse infette, portando di fatto il totale a 104 positività.
Gli ultimi casi di peste suina, ancora una volta ritrovate nei cinghiali selvatici che vivono nei boschi del territorio, sono stati individuati dalle autorità sanitarie competenti nei comuni di Campo Ligure, all’interno del territorio della provincia di Genova, Carrosio, un piccolo paese nella provincia di Alessandria, nel Piemonte meridionale, e a Serravalle Scrivia, nuovamente all’interno della provincia di Alessandria. Con i nuovi ritrovamenti, in Liguria sono stati trovati 42 cinghiali positivi al virus, mentre in territorio piemontese il numero sale a 62.
Piemonte che, di fatto, ha recentemente approvato la delibera che ufficializza lo stanziamento di oltre 8 milioni di euro volti all’adozione di misure urgenti per contrastare il diffondersi del morbo, e che probabilmente verranno investiti dagli enti competenti per la messa in sicurezza delle aree a rischio tramite l’installazione di nuove reti di recinzione atte a impedire ai cinghiali selvatici di contagiare altri animali.