Proseguono gli sforzi delle autorità sanitarie per tentare di arginare quanto possibile la diffusione della peste suina africana sul territorio nazionale: a preoccupare è soprattutto il focolaio individuato lo scorso dicembre nei boschi del Piemonte meridionale e in Liguria, nei territori della provincia di Genova e nell’entroterra savonese, dove di fatto tuttora le positività al morbo continuano ad aumentare su base settimanale. Proprio qui, nel cuore della cosiddetta zona rossa, è stata appena completata l’installazione di ben 115 chilometri di rete che dovrebbe impedire ai cinghiali selvatici – individuati dagli esperti come vettore primario della diffusione del virus – di muoversi liberamente nelle campagne limitrofe, con il rischio che portino il morbo all’interno degli allevamenti di suini.
“Siamo vicini al completamento dell’opera che consentirà di contenere definitivamente la diffusione della peste suina africana” ha commentato a tal proposito il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, delegato alla trattazione e alla gestione dell’emergenza in questione. “Continuiamo in questa direzione. Rinnovo il mio impegno per mettere a disposizione della struttura commissariale le risorse necessarie per ultimare la posa delle barriere”.
Vi ricordiamo, rimanendo in questo contesto, che a breve prenderà il via la stagione di caccia nei boschi liguri, attività che dovrebbe portare all’abbattimento di un massiccio numero di ungulati: secondo gli ultimi aggiornamenti, tuttavia, i cacciatori si starebbero rifiutando di abbattere i cinghiali – una sorta di ammutinamento che potrebbe complicare inaspettatamente la lotta alla PSA.