Il ritrovamento dei casi di peste suina africana nel comune di Roma, i primi individuati al di fuori dell’area originale, pare abbia fatto risuonare l’allarme nell’intero Stivale: nella giornata di oggi mercoledì 18 maggio, infatti, le istituzioni dei comuni di Bagno a Ripoli e Greve, vicino Firenze, hanno rivolto un appello ad allevatori, agricoltori e cittadini affinché questi si attivino per segnalare quanto prima all’ASL territoriale l’eventuale presenza di animali morti.
Seppur il morbo in questione non infetti direttamente l’uomo, infatti, il dilagare della peste suina africana rappresenta un rischio concreto per l’intera fauna locale e causa danni economici a cascata sui settori dell’agricoltura, dell’allevamento (basti pensare agli abbattimenti dei maiali) e al turismo stesso; oltre alle più dirette conseguenze sull’export di carne. L’idea, dunque, è quella attivare il prima possibile un sistema di tracciamento nel caso in cui vengano ritrovate carcasse sospette.
“Le malattie della fauna, in particolare, rappresentano una criticità seria e dirimente, gli esperti hanno spiegato che sono a rischio milioni di capi” ha commentato il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani, intervenuto nel corso di un incontro su patologie e fauna selvatica organizzato in palazzo comunale ripolese dalla commissione speciale agricoltura. “Per scongiurare che accada anche da noi, occorre la collaborazione di tutti: cittadini, allevatori, agricoltori. In presenza di un animale morto, contattare subito le autorità sanitarie è la prima forma di prevenzione”.