Continuano le segnalazioni delle autorità sanitarie che si stanno occupando di monitorare e limitare l’imperversare della peste suina africana sul territorio nazionale: più precisamente, controllando il più recente bollettino redatto dall’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta è possibile apprendere che è stato appena rinvenuta una nuova carcassa di cinghiale infetto nei boschi liguri. Importante notare, di fatto, che il focolaio individuato verso la fine dello scorso dicembre nella macchia di foresta che corre lungo il confine tra Piemonte e Liguria è il più esteso in assoluto, e ogni settimana il conto complessivo delle positività continua ad aumentare: considerando questa nuova segnalazione, il totale è salito a 182.
Il nuovo caso di peste suina africana è stato rinvenuto nel territorio di Busalla, piccolo paese inscritto all’interno della città metropolitana di Genova: si tratta del sesto caso complessivo ritrovato in questo comune, e il numero 63 se consideriamo tutto il territorio regionale (quelli in Piemonte, invece, sono ben 119). Come abbiamo accennato, il focolaio ligure-piemontese è di gran lunga il più esteso sul territorio nazionale, e le segnalazioni dell’Istituto Zooprofilattico locale sono sempre più numerose: il timore delle autorità governative, spaventate dall’idea che il morbo possa dilagare nei territori limitrofi fino a contagiare i capi di allevamento, è dunque perfettamente comprensibile – specialmente se consideriamo i ritardi nella posa delle reti di recinzione.