Andiamo a La Spezia perché qui, in piena area di restrizioni anti peste suina africana, una famiglia di cinghiali è stata isolata nel parco cittadino della Maggiolina. Con tanto di sindaco che ha emesso un’ordinanza che ne vieta l’abbattimento.
La famigliola di ungulati ha deciso di trascorrere il pomeriggio al fresco nel parco che contiene la pineta più grande di La Spezia. Quando ci si è accorti che nel parco stazionavano beati e felici i cinghiali, ecco che la polizia ha subito allontanato i presenti, per poi chiudere il parco e mettere in sicurezza gli animali, evitando così che potessero finire sulla strada.
Nel frattempo gli animalisti si sono precipitati sul posto in modo da tenere d’occhio la famiglia (sono madre, padre e otto cuccioli): il timore, infatti, è che essendo in una zona sottoposta a restrizioni per via della peste suina africana, possano essere abbattuti.
Tuttavia il sindaco Peracchini della città ha provveduto a emanare apposita ordinanza nella quale vieta l’abbattimento dei cinghiali. Gli animali verranno solamente sedati e portati in una zona sicura. E ha specificato che il parco è stato interdetto all’accesso per proteggere gli animali e le persone.
Gli animalisti, però, hanno deciso di continuare il presidio. Anzi, la scorsa notte i Carabinieri sono transitati lungo il perimetro del parco e hanno visto tre persone davanti al cancello. Una di queste stava cercando di spaccare il lucchetto con un martello. Così i Carabinieri hanno chiesto i documenti a tutti. I due uomini hanno mostrato la carta d’identità, ma la donna, una francese di 48 anni residente a La Spezia, ha rifiutato di identificarsi.
Così i Carabinieri l’hanno arrestata, anche se lei ha opposto resistenza. Ovviamente il martello le è stato sequestrato ed è stata portata in caserma. E ieri è stata subito condannata in direttissima a sei mesi con la condizionale e scarcerata: le accuse sono di violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Intanto la famiglia di cinghiali era sempre nel parco aspettando che arrivassero i veterinari dell’Asl per la sedazione e il trasporto. Alessandro Piana, assessore regionale alla Caccia, ha spiegato che in questi casi, quando i sindaci emettono ordinanze del genere, non possono far intervenire il nucleo faunistico.
Le norme regionali prevedono che gli ungulati siano prelevati e poi abbattuti, ma il sindaco ha deciso che verranno addormentati e portati in posto sicuro. Viste le norme anti peste suina, però, i cinghiali non potranno né uscire dalla Liguria, né essere liberati nei boschi, al massimo potranno essere ricoverati in un centro faunistico che si occupa degli animali selvatici.