A circa 24 ore dal ritrovamento del primo caso di peste suina africana a Roma, il primo all’infuori dell’area interessata originariamente (che, nel caso in cui vi foste persi le notizie degli ultimi 4 mesi, coincide con i boschi lungo il confine tra Piemonte e Liguria), la Regione Lazio ha deciso di avviare immediatamente la task force al fine di monitorare la presenza di altri possibili contagi nei territori regionali.
L’annuncio è arrivato in seguito a una riunione tra il Commissario straordinario nazionale alla Peste suina africana Angelo Ferrari e le autorità regionali, e di fatto è anche accompagnato dall’attivazione di un numero verde – 803555, ufficialmente attivo dalla giornata di domani sabato 7 maggio – in modo che i privati cittadini riescano immediatamente a mettersi in contatto con i servizi veterinari locali, a cui sarà possibile segnalare l’eventuale ritrovamento di altre carcasse di cinghiali selvatici o altri suini. Le linee guida per il futuro, nel frattempo, riguardano il semplice delineamento dell’area da perimetrare e l’organizzazione di un sopralluogo del Commissario nazionale affinché questi possa definire i dettagli degli interventi necessari. La nota diffusa dalla Regione, inoltre, rassicura i cittadini laziali ricordando loro che di fatto la peste suina non colpisce gli esseri umani, ma infetta esclusivamente cinghiali e altri suini.