Peste suina africana all around the world, insomma: dopo le sempre più frequenti segnalazioni di casi nel contesto europeo – pensiamo, dando un’occhiata alle notizie risalenti all’inizio del mese di marzo, alla positività riscontrata in un allevamento nella Germania orientale e nella fauna selvatica della vicina Polonia – ci spostiamo verso oriente: il dipartimento dell’agricoltura delle Filippine, infatti, ha confermato la presenza di un focolaio del morbo in questione nel territorio della provincia centrale di Cebu. I rapporti elaborati dal personale del Bureau of Animal Industry, braccio esecutivo del sopracitato dipartimento, parlano chiaro: su 149 campioni di sangue provenienti da Carcar, cittadina incastonata nella provincia in questione, ben 58 sono risultati positivi per la malattia.
Peste suina africana: una vecchia conoscenza per le Filippine
Le stesse autorità sanitarie si sono naturalmente adoperate per rassicurare la popolazione e ricordare loro che la peste suina africana non è affatto dannosa o pericolosa per l’essere umano – a differenza, giusto per rimanere nel contesto, dell’influenza aviaria, che invece sta facendo preoccupare sempre di più la comunità scientifica internazionale anche a causa dei crescenti casi nei mammiferi – ma che è di fatto altamente contagiosa e letale per i maiali. Al momento, stando ai dati fatti trapelare dalle autorità governative locali, si contano casi attivi di PSA in 12 delle oltre 80 province del paese del sud-est asiatico.
Il dipartimento dell’agricoltura ha per di più schierato squadre composte da personale veterinario qualificato che si occuperà di rilevare l‘entità effettiva dell’infezione e di introdurre perimetri di monitoraggio nelle aree interessate, in modo tale da individuare quanto prima altri eventuali casi della malattia.
“Tutti gli allevatori di suini e le parti interessate sono incoraggiati a segnalare eventuali mortalità e malattie insolite dei suini ai rispettivi uffici agricoli o al personale veterinario più vicino” ha per di più dichiarato il dipartimento per l’agricoltura.
È bene notare che, come già brevemente anticipato nei paragrafi precedenti, la peste suina africana è ormai una vecchia conoscenza per le Filippine: il morbo venne rilevato sul territorio nazionale per la prima volta nel 2019, e da allora ha provocato l‘abbattimento di migliaia di maiali da allevamento e riducendo notevolmente, di conseguenza, la popolazione di suini domestici.
Un fenomeno che ha naturalmente innescato una riduzione dell’offerta interna di carne di maiale, spingendo le autorità governative delle Filippine ad aumentare il flusso di importazione e provocando, come ovvia conseguenza, un aumento piuttosto significativo dei prezzi locali che è andato a esacerbare ancora di più la pressione economica già stressata dall’aumento dell’inflazione.