Non solo più Piemonte e Liguria: pare che, oltre al focolaio di peste suina africana individuato verso l’inizio dell’anno tra i boschi che corrono lungo il confine delle suddette regioni (e che di fatto non si è ancora debellato), sia stato individuato un nuovo caso anche a Roma. Diciamo “pare che” perché, in base a quanto dichiarato dal commissario straordinario per l’emergenza Angelo Ferrari, i controlli del caso sono tuttora in corso: se però questi dovessero dare esito positivo, allora si tratterebbe del primo caso della malattia individuato al di fuori dell’area sino a ora interessata.
La zona in questione – sempre in base a quanto dichiarato da Ferrari – dovrebbe essere “quella del parco dell’Insugherata“. Il caso è stato segnalato e individuato dal personale sanitario dell’Istituto zooprofilattico del Lazio e, successivamente, confermato dallo Zooprofilattico Umbria e Marche, centro di riferimento nazionale sul morbo. Inoltre, nella giornata di oggi giovedì 5 maggio è attesa la riunione del gruppo di esperti che si riunisce periodicamente per analizzare i nuovi casi.
Nel frattempo le autorità sanitarie hanno già disposto il monitoraggio sulla zona per delimitare i confini dell’area interessate, e hanno avviato le procedure di notifica europea secondo il protocollo. Ricordiamo, infine, che di fatto la peste suina africana non è trasmissibile all’uomo, e che finora è stata individuata solamente nei cinghiali.