Continuano le segnalazioni delle positività alla peste suina africana in Piemonte e Liguria: l’ultimo report dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle D’Aosta, redatto ad appena una manciata di ore dalla direttiva della Commissione europea che obbliga l’Italia a istituire una zona infetta che di fatto abbraccia il territorio del comune di Roma, segnala infatti il ritrovamento di altri due casi positivi nei boschi del Nord Ovest.
Nello specifico, i due casi di cui sopra sono stati riscontrati nei territori dei comuni di Campo Ligure e Mignanego, entrambi in provincia di Genova. Si tratta, per essere precisi, dell’undicesimo caso individuato a Campo Ligure (che insieme a Rossiglione è il comune in cui sono state trovate più positività in assoluto) e del settimo a Mignanego; mentre la conta complessiva mostra ben 119 casi (di cui 71 in Piemonte e 48 in Liguria).
“Sono stati reperiti fondi per 400mila euro per dare il via al primo tratto della recinzione al confine tra Liguria e Piemonte per limitare la diffusione della peste suina” ha commentato a tal proposito il senatore della Lega Francesco Bruzzone, responsabile dipartimento Attività venatorie del partito, nel corso di una conferenza stampa a Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria. “È l’inizio di un percorso politico e amministrativo, che dovrà necessariamente individuare risorse più corpose per finalizzare la messa in sicurezza dei territori. La Lega continuerà a monitorare gli sviluppi di una vicenda che può assumere contorni drammatici per intere filiere e migliaia di imprenditori, oltre agli imprevedibili risvolti di natura sanitaria”.