Così come preannunciato, il governo ha varato le misure straordinarie per cercare di arginare la diffusione della peste suina africana. In pratica in Piemonte e Liguria è stato istituito una sorta di mini lockdown nei boschi.
Così come si evince dall’apposita ordinanza, in Piemonte e in Liguria (nei 114 Comuni individuati, di cui 78 in Piemonte e 36 in Liguria) sarà vietata la caccia di qualsiasi tipo di animale. Unica eccezione possono essere le attività venatorie di selezione (come per esempio quella relativa alla riduzione della popolazione in eccesso di cinghiali), ma solo se autorizzate dai servizi regionali competenti e su precisa richiesta degli interessati.
Ma non solo: oltre alla caccia, sarà vietata la raccolta di funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e qualsiasi altra attività che possa permettere un’interazione diretta o indiretta con cinghiali infetti o potenzialmente infetti. Tutte queste attività, infatti, comportano un rischio di diffusione della malattia.
Da tale divieto verranno escluse le attività collegate alla salute e alla cura degli animali sia detenuti che selvatici. Escluse anche quelle attività collegate ala salute e cura delle piante, ivi comprese le attività selvicolturali.
Viene comunque data la possibilità ai servizi regionali competenti di autorizzare lo svolgimento delle attività vietate, ma solo su richiesta degli interessati e solo se questa richiesta sarà adeguatamente motivata e documentata. Il tutto basandosi sulla valutazione del rischio da parte del CEREP.
Sarà cura, poi, dei servizi regionali competenti far ottenere ai titolari delle attività eventualmente autorizzate la deroga e le istruzioni necessarie per evitare di diffondere ulteriormente il virus della PSA.
Tale ordinanza rimarrà attiva per sei mesi.