Peste suina africana: il Vietnam approva l’uso commerciale dei primi vaccini al mondo

Il Vietnam ha appena approvato l'uso commerciale domestico dei primi vaccini contro la peste suina africana.

Peste suina africana: il Vietnam approva l’uso commerciale dei primi vaccini al mondo

Il vaccino per la peste suina africana è di un (grande) passo più vicino. I nostri lettori più attenti ricorderanno che, agli inizi dell’estate, vi raccontammo di come il Vietnam fosse vicino all’approvazione di due farmaci apparentemente in grado di combattere il morbo in questione. Si tratterebbe, stando a quanto lasciato trapelare, di vaccini co-sviluppati da scienziati statunitensi e testati da aziende vietnamite con risultati “molto promettenti”: gli aggiornamenti più recenti sono che le autorità governative del Paese asiatico hanno infine approvato l’uso commerciale domestico dei farmaci in questione, rendendoli di fatto i primi vaccini commerciali al mondo contro la peste suina.

La peste suina africana e il vaccino vietnamita

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A onor del vero, e per evitare allarmismi fuori luogo, cogliamo l’occasione per ricordarvi che la peste suina africana è un virus che si distingue per il suo “palato fine”. In altre parole, il morbo non è affatto pericoloso per l’uomo, e attacca solo ed esclusivamente i suini – sia da allevamento che selvatici, è chiaro. Il vaccino vietnamita, se dovesse ottenere l’approvazione su scala internazionale, rappresenterebbe un importante strumento per la filiera della carne suina che, nel corso degli ultimi anni, si è trovata a subire ingenti perdite economiche, abbattimenti su larga scala e, nei casi peggiori, stop alle esportazioni a causa del virus.

La Lombardia risponde alla peste suina africana con una nuova rete di macelli La Lombardia risponde alla peste suina africana con una nuova rete di macelli

Dati alla mano, durante la peggiore epidemia di peste suina africana, verificatasi nel 2018-2019 in Cina, circa la metà della popolazione suina domestica del Paese del Dragone è morta, causando perdite di stampo economico per un valore complessivo di più di 100 miliardi di dollari.

Ma torniamo a noi – come accennato in apertura di articolo, la recente approvazione su scala domestica dei vaccini potrebbe aprire la strada, in un futuro non eccessivamente remoto, all’introduzione dei farmaci anche nel resto del mondo. Stando a quanto riportato, il ministero dell’agricoltura avrebbe addirittura già dato istruzioni alle aziende di elaborare piani di produzione e distribuzione per le vendite interne e per le esportazioni all’estero.

I numeri, d’altronde, fanno ben sperare: secondo le autorità vietnamite sono state recentemente testate più di 650 mila dosi di vaccino in allevamenti di maiali distribuiti in 40 province con un tasso di efficacia del 95%. “I vaccini sono idonei per la circolazione e l’uso a livello nazionale”, ha affermato a tal proposito il ministero dell’agricoltura. E pare che i primi acquirenti siano già in fila: il segretario all’Agricoltura degli Stati Uniti Thomas Vilsack ha ventilato un probabile interesse a stelle e strisce, nonostante il paese sia stato finora risparmiato dal virus.