Misure di contenimento più severe e semaforo verde all’abbattimento dei cinghiali: queste le richieste del presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, intervenuto in giornata al Consiglio regionale per commentare una recente ordinanza emessa dallo stesso Commissario straordinario per l’emergenza legata alla presenza della peste suina africana nei boschi nelle aree meridionali del Piemonte, che di fatto definisce le misure di eradicazione, controllo e prevenzione da attuare per contrastare la diffusione del morbo in questione tanto nella fauna selvatica quanto negli allevamenti.
Vi ricordiamo, in questo contesto, che di fatto il Piemonte è la Regione che in assoluto ha fatto registrare il maggior numero di positività alla peste suina africana, seguita a buona distanza dalla vicina Liguria, e che i primi casi di carcasse infette sono state ritrovate nel mese di dicembre 2021. Tornando all’ordinanza accennata poco sopra, i provvedimenti al suo interno si presentano come più restrittivi in merito alle misure di biosicurezza da applicare negli allevamenti: “Prevede inoltre misure più stringenti per il contenimento della fauna selvatica” fa sapere Confagricoltura Piemonte “applicando caccia di selezione e metodi di cattura e abbattimento dei cinghiali nonché la costruzione di una barriera fisica o rafforzamento delle barriere fisiche eventualmente già presenti nella zona infetta, o comunque nei punti di passaggio naturali o artificiali al fine di creare una delimitazione dell’area di circolazione attiva dei cinghiali”.