Si continua a parlare di Peste Suina Africana a Roma perché gli animalisti hanno deciso di protestare davanti alla Riserva dell’Insugherata, con tanto di striscione che recita “Giustizia per i cinghiali”.
Ieri mattina gli animalisti si sono incontrati in via del Casale Sansoni per protestare contro l’ordinanza emanata dal commissario straordinario che consente gli abbattimenti selettivi dei cinghiali per evitare che il focolaio si estenda (non deve oltrepassare il Grande Raccordo Anulare altrimenti saranno a rischio tutti gli allevamenti di maiali delle campagna romane).
Rita Corboli, delegata dell’Oipa di Roma, ha spiegato che molti cittadini stanno chiedendo di difendere i cinghiali: ritengono che sia ingiustificato colpevolizzarli in questo modo e che il problema del focolaio di peste suina nasca dall’errata gestione dello smaltimento dei rifiuti in determinate zone di Roma.
Secondo la tesi degli animalisti, le montagne di rifiuti e cassonetti debordanti che si trovano in queste zone di Roma, attirano i cinghiali. A questo si aggiunge l’obiezione in merito all’introduzione in Italia di una razza di cinghiali molto prolifica, importazione voluta per “compiace i cacciatori”.
Per gli ambientalisti è paradossale dover uccidere i cinghiali per risolvere il problema del sovrappopolamento e arginare l’epidemia di peste suina. Oipa accusa poi il sindaco Gualtieri di aver annunciato gli abbattimenti senza prima aver consultato le associazioni protezionistiche. Da qui nasce la protesta con annesso flash mob davanti alla Riserva dell’Insugherata.