Colpito con un martello, con dei mattoni, con pugni e gomiti. Nella notte del 15 maggio Chef Rubio, nome d’arte di Gabriele Rubini, è stato aggredito e picchiato a sangue mentre tornava a casa: i malviventi, che lo stesso Rubini non ha esitato a definire “terroristi, sgherri della mafia sionisti”, avrebbero bloccato il cancello elettrico dell’abitazione e poi atteso l’arrivo della vittima.
È naturalmente opportuno ricordare, alla luce delle stesse accuse formulate da Chef Rubio e riportate nelle righe precedenti, che lo stesso Rubini è noto anche e soprattutto come attivista pro-Palestina. Solamente nel corso degli ultimi mesi, giusto per fare un paio di esempi, il nostro protagonista è di fatto stato denunciato per diffamazione e incitamento all’odio razziale dalla comunità ebraica di Roma e condannato a rimuovere un post contro Israele dalla propria vetrina social.
Pestaggio di Chef Rubio: le ultime novità del caso
Nel corso delle ultime ore la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni aggravate dall’odio razziale. Vale la pena sottolineare che il procedimento, al momento contro ignoti, è di fatto stato avviato in seguito a una denuncia presentata dallo stesso Chef Rubio, che come accennato in apertura di articolo aveva puntato il dito contro gli – e di nuovo citiamo direttamente le sue parole – “ebrei sionisti” ad appena una manciata di ore dall’aggressione.
Al momento sono pochi e rarefatti i dettagli sul procedimento: stando a quanto lasciato trapelare fino a questo momento, le indagini sul caso sarebbero state affidate agli agenti della Digos; e sarà naturalmente necessario attendere qualche giorno per osservare degli sviluppi degni di nota. È relativamente silenziosa, almeno per quanto riguarda l’indagine in corso, anche la vetrina social di Chef Rubio: lo stesso Rubini aveva di fatto dato l’annuncio, se così vogliamo definirlo, dell’aggressione proprio attraverso il suo profilo X (ex Twitter), costantemente aggiornato e arricchito con messaggi e interventi atti a denunciare la violenza israeliana sulla Palestina.
Oltre all’aggressione di natura fisica, che era valsa a Rubini ferite importanti alla testa e al volto – “Punti in testa dove mi hanno dato la martellata” aveva scritto Chef Rubio, “tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati” -, il gruppo di malintenzionati aveva anche danneggiato la macchina del cuoco sfondandone i finestrini con un mattone. Come dicevamo, non ci resta che attendere per altre novità: siamo certi che, anche e soprattutto attraverso il suo profilo X, Rubio ci terrà aggiornati.