L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) hanno lanciato l’allarme in merito ai cosiddetti pesci alieni, cioè 4 specie pericolose non autoctone che stanno invadendo i nostri mari.
Le quattro specie in questione sono:
- pesce palla maculato
- pesce scorpione
- pesce coniglio scuro
- pesce coniglio striato
Si tratta di specie ittiche che arrivano dal canale di Suez, di origine tropicale ed estremamente invasive per i nostri mari. Segnalate per la prima volta in Sicilia, il problema è che bisogna fare attenzione a non toccarle né quando vi capita di imbattervi in loro durante le immersioni, né se accidentalmente le pescate.
Ecco quanto spiegato dalla campagna “Attenti a quei 4”, nata per permettere a tutti di riconoscere queste specie:
- pesce palla maculato: il Lagocephalus sceleratus è un pesce che presenta macchie scure su un dorso grigio-argento. Appartenente alla famiglia Tetraodontidae, oltre ad avere un morso assai doloroso, ecco che in fegato, pelle e organi riproduttivi contiene una neurotossina che provoca paralisi respiratoria e problemi cardiocircolatori che possono portare a morte una persona. Inoltre questa tetradotossina è anche resistente alla cottura
- pesce scorpione: lo Pterois miles è considerata una fra le specie ittiche più invasive al mondo. Questa volta si tratta di un pesce commestibile, ma il pericolo qui arriva dalle spine: le punture sono molto dolorose anche a distanza di 48 ore dalla morte dell’animale. Fa parte della famiglia Scorpaenidae. Le spine sono formate dai primi raggi della pinna dorsale e di quella anale: sono aculei veleniferi. La livrea è a strisce verticali marroni e bianche, con anche le pinne striate. La puntura con le sue spine provoca avvelenamenti di tre gradi. Nel primo si ha eritema, cianosi e ecchimosi della zona colpita; nel secondo intorno alle punture compaiono delle vesciche; nel terzo si ha necrosi locale con parestesie della zona. Più rari i sintomi sistemici come mal di testa, nausea, vomito, dolore addominale, ipotensione, ipertensione, paralisi, difficoltà respiratoria, infarto, edema polmonare, sincope e rari decessi. La tossina è termolabile
- pesce coniglio scuro: il Siganus luridus è un pesce erbivoro molto invasivo appartenente alla famiglia Siganidae. È commestibile, ma anche lui ha spine velenose. Ovalare e compresso lateralmente, i raggi delle pinne sono velenosi: il veleno è doloroso, ma non mortale. Segnalati però casi di ciguatera dopo il suo consumo, intossicazione alimentare provocata dall’ingestione di prodotti ittici contenenti una tossina di origine non batterica chiamata ciguatossina. Come sintomi provoca parestesie, prurito, disfagia, astenia, fascicolazioni muscolari, incoordinazione motoria, atassia, vista offuscata, convulsioni e esantemi. Provoca anche alterata percezione del caldo e freddo per mesi
- pesce coniglio striato: il Siganus rivulatus o sigano è un pesce appartenente alla famiglia Siganidae. Anche esso erbivoro e molto invasivo, è ovalare e compresso lateralmente. Anche i raggi delle sue pinne sono velenosi, con punture dolorose, ma non mortali
Pesce scorpione
Pesce coniglio scuro
Pesce coniglio striato
[Crediti Foto | Martin, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons – Magnus Kjaergaard, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons – Alexander Vasenin, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons – Roberto Pillon, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons – Roberto Pillon, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons]