Diamine, come siamo progettati male. Se esiste un Dio, quando ha dato forma all’uomo evidentemente era distratto da qualcosa (forse stava scorrendo il proprio profilo Instagram).
Il fatto è che se seguiamo la nostra “natura” –ammesso che significhi qualcosa– facciamo parecchie fesserie.
Non siamo naturalmente altruisti, siamo tendenzialmente pigri (parlo per molti di noi, compreso il sottoscritto), siamo attratti dalle cose proibite (questo nella Bibbia c’è, da qualche parte) compresi i cibi meno salubri.
E soprattutto, vengo al dunque, ci viene voglia di mangiare pesce nel periodo sbagliato. Cioè: in estate.
[Le stagioni del pesce: cosa comprare e in quale periodo dell’anno]
L’immagine dell’estate di tutti noi golosi è: spiaggia, bicchier di vino, spaghetti con le vongole e fritto misto. Benissimo. Bravissimi.
Invece in inverno col freddo di cosa ci viene “naturalmente” voglia?
Bolliti, bistecche, brodi, tortellini, cotechino. È gennaio, fa freddo, ti sorge un desiderio irrefrenabile di guazzetto di acciughe? Mai.
Male! Malissimo!
A gennaio, per parlare del qui è ora, il mare nostrum è colmo di prelibatezze. Volete l’elenco?
Eccolo: nasello, sardina, sogliola, spigola, triglia, alice, calamaretto, cefalo, cernia, dentice, panocchia, pesce di San Pietro, polpo, ricciola, rombo, sarago, scorfano, seppia, sgombro.
Dunque, almeno una volta la settimana lasciate chetare il vostro macellaio di fiducia e andate in pescheria. Quindi fatevi una bella insalata di polpo, una zuppa, una sarda arrosto e siete felici. E magari ci bevete sopra una bottiglia di bianco.
Siete abituati a stapparla solo in estate? Certo: siamo progettati male, l’avevo detto, no?