Dal Rockfish, un ristorante italiano sul litorale di Dubai, arriva l’introduzione di un QR code che permette ai commensali di verificare provenienza, metodo di trasporto, certificazione di acquisto e molte altre informazioni del pesce che hanno intenzione di consumare.
L’idea è quella di combattere la frode e altri inganni nella catena di approvvigionamento nel mercato del pesce, che rende quasi del tutto impossibile per gli acquirenti capire da dove proviene ciò che si è ordinato al ristorante. E così ecco che l’aragosta presentata come appena pescata è in realtà congelata da mesi, o che il salmone selvatico proviene invece da un allevamento. Lo stesso executive sous chef del Rockfish, Marco Acquaroli, ha affermato che nel settore ci sono molti “prodotti falsi o nomi falsi”, che appaiono nei menu dei ristoranti di tutto il mondo.
Il ristorante è giunto a questa soluzione grazie alla sua collaborazione con Seafood Souq, un mercato di e-commerce che collega acquirenti e venditori di pesce tracciando ogni movimento della catena di approvvigionamento, e fornendo infine ai propri clienti – come per l’appunto Rockfish – gli strumenti necessari per effettuare acquisti sostenibili e onesti. “Qui cerchiamo freschezza, qualità, sostenibilità e tracciabilità”, ha commentato chef Acquaroli. “E ora i nostri ospiti sono sicuri al 100% di dove si trovava il pesce nelle ultime 24 ore”.