Le stime di Fedagripesca-Confcooperative ipotizzano che in questa Quaresima in piena pandemia da Coronavirus, il consumo di pesce e prodotti ittici possa aumentare del 30%.
Tali dati si basano su stime precedenti: di solito in periodo di Quaresima 1 italiano su 3 tende a mangiare più pesce, con vendite che registrano una media del +20% e picchi che arrivano anche al +50% nella settimana di Pasqua.
Quest’anno si pensa che tale tendenza possa essere incrementata a causa della pandemia da Covid-19. E questo perché gli italiani stanno scegliendo menu più salutistici e casalinghi, visto che i ristoranti non possono lavorare come in passato.
Federagripesca ha spiegato che, dopo Natale e le vacanze estive, la Quaresima è il terzo periodo dell’anno durante il quale gli italiani tendono a mangiare più pesce, complice anche l’usanza di mangiare di magro il venerdì. Tale tradizione viene rispettata soprattutto nel Centro-Sud (65%), un po’ di meno al Nord (35%). Inoltre sono più le donne a seguirla (55%), gli uomini di meno (45%). Per quanto riguarda le fasce d’età, sono gli over sessanta a mantenere tale tradizione (70%) rispetto a quanto fanno i più giovani (30%).
Federagripesca poi suggerisce di mangiare più pesce azzurro (tonno e sardine vanno bene) e ostriche, in quanto sono ricchi di ferro. Per le difese immunitaria vanno invece bene cozze, capesante, aragoste, scampi e granchi, ricchi di omega 3.