Un approfondimento denota che il pesce azzurro non sia più il pesce preferito dagli italiani, che ne mangiano meno di prima: lo stile di vita frenetico, il minor tempo a disposizione e probabilmente anche la poca manualità fanno preferire altri pesci, più pratici da pulire e da cucinare.
Il pesce, in effetti, rappresenta solamente la sesta voce di spesa per le famiglie italiane, e si deve necessariamente considerare che i pescherecci sono il 35 per cento in meno rispetto a trent’anni fa. In tale contesto, si nota un deciso cambiamento di rotta nella scelta del pesce stesso: merluzzi, alici, sarde sono tenuti all’angolo, per essere surclassati da altre tipologie più comode. Seppie, polpo e molluschi sono i preferiti, con una domanda in costante e sensibile crescita.
Una delle conseguenze di questo calo di consumo si ripercuote anche sulla salute, sostengono le ricerche: le virtù del pesce azzurro sono innumerevoli a partire dalla grossa concentrazione di Omega3, per questo motivo di fatto è tuttora il più raccomandato. Eppure, secondo i dati di Coldiretti Impresapesca, in media si registra un calo del 10% nelle vendite con il valore di addirittura il 15% in meno associato allo sgombro.
Nel 2015 avevamo fatto un rapportino sul pesce consumato dagli italiani, ed è interessante confrontarlo con il consumo attuale.