Ancora problemi per quanto riguarda il settore della pesca. L’associazione PescAgri si è appellata al Governo e al ministro Teresa Bellanova affinché facciano qualcosa per evitare una proposta di Bruxelles al Consiglio UE Agrifish che vorrebbe ridurre del 15% le giornate di pesca nel mar Mediterraneo occidentale. Il rischio, infatti, è che tale proposta si estenda anche all’Adriatico.
Accettare una cosa simile, infatti, vorrebbe dire dare il colpo di grazia alla filiera ittica già fortemente danneggiata dalla crisi economica scatenata dalla pandemia da Coronavirus.
Antonino Algozino, presidente di PescAgri, ha spiegato che il Covid-19 non ha certo risparmiato il settore ittico nazionale: rispetto al 2019 è stato registrato un calo del fatturato del 40%, soprattutto a causa della chiusura del canale Ho.Re.Ca. che ha comportato un eccesso di prodotto con relativo crollo dei prezzi. Inoltre sono anche diminuiti i consumi pro capite, con l’ulteriore aggravio delle incertezze relative alle prossime feste natalizie (visto che ancora non si sa cosa il Governo abbia intenzione di fare con ristoranti e spostamenti).
A complicare le cose ci si mette anche la difficoltà di gestione delle acque territoriali e internazionali, nonché i vari regolamenti della Commissione UE. Se questa proposta passasse, secondo Algozino si metterebbero a rischio migliaia di imbarcazioni dei pescatori italiani: non sarebbero, infatti, più in grado di ottenere la sostenibilità economica atta a continuare l’attività.