I settori della pesca e dell’acquacoltura sono senza ombra di dubbio tra i più minacciati dall’imperversare dell’inflazione e degli aumenti a carburanti ed energia, oltre che dalle sfide presentate dal cambiamento climatico (e, già che ci siamo, non dimentichiamo nemmeno gli ultimi due anni di pandemia). In questo contesto, ecco entrare in campo gli aiuti e i sostegni approvati dall’Europa o, più recentemente, il via libera dalla Giunta per lo stanziamento di oltre 60 mila euro per il 2022 dedicati all’efficienza energetica e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Si tratta di un fondo di aiuto proposto inizialmente dal vicepresidente con delega alla Pesca Alessandro Piana e declinato sulla misura 1.41 del Feamp (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca), che di fatto si propone di aiutare le aziende del settore a tamponare alcune delle difficoltà descritte in apertura. Per citare direttamente le parole di Piana, i 60 mila euro forniranno alle imprese la possibilità di intervenire su obiettivi “che altrimenti realizzerebbero con grande difficoltà”. Come accennato, il fondo in questione comprende anche l’efficienza energetica e pertanto permette “la sostituzione dei motori per le barche da pesca”, poiché “la vetustà di questi apparati incide negativamente sui consumi, sull’emissione di gas e aumenta il rischio di pericolose perdite di oli e carburanti. Ecco perché questo asset è prioritario per il mantenimento ambientale e per l’efficienza energetica”. Le domande di adesione devono necessariamente essere presentate entro il 31 maggio dell’anno corrente: gli interessati potranno trovare tutte le informazioni del caso sul sito ufficiale.