Si torna a parlare di pesca illegale. A Rovigo, infatti, sono stati sequestrati 120 kg di ricci di mare pescati in maniera irregolare. Inoltre è scattata la multa per il conducente del furgoncino su cui i frutti di mare erano trasportati.
La Guardia di Finanza, durante dei controlli di routine su strada, ha fermato, lungo la Statale Romea, un furgoncino che proveniva dalle parti di Chioggia e diretto in Puglia. Le Fiamme Gialle hanno così scoperto che il veicolo trasportava ben 120 kg di ricci di mare, tutti sprovvisti della necessaria documentazione di tracciabilità.
Così La Guardia di Finanza come prima cosa ha disposto il sequestro amministrativo dei ricci. Poi ha provveduto a identificare il conducente del veicolo: per lui è scattata la multa (si va dai 750 ai 4.500 euro). Successivamente, ecco che sono intervenuti i tecnici dell’Usl 5 per eseguire la necessaria verifica sanitaria al termine della quale si è deciso di rigettare in mare i ricci.
In realtà episodi simili sono stati segnalati un po’ in tutta Italia in questi ultimi giorni. A San Vito Chietino, per esempio, in provincia di Chieti, ecco che i finanzieri della stazione navale di Pescara hanno scoperto due pescatori provenienti dalla provincia di Bari che pescavano alle 2 di notte in zone e orari vietati, superando fra l’altro il quantitativo di pescato permesso.
A seguito dei controlli, ecco che i pescatori sono stati multati per un totale di 4.500 euro sia per la pesca illegale, sia perché avevano violato le norme anti Covid-19. Ricordiamo, infatti, che la Puglia è in zona arancione e che stavano effettuando pesca subacquea ben al di là dell’orario del coprifuoco.
Successivamente, i militari hanno posto sotto sequestro sia l’attrezzatura di pesca che il pescato. Anche in questo caso, è intervenuto il Servizio Veterinario che ha provveduto ad ispezionare il carico. A seguito del controllo, i ricci di mare sono stati ributtati in acqua.
Qualche giorno fa, invece, ad Ancona erano stati sequestrati 2mila kg di vongole, sempre per pesca irregolare.