Questo appello arriva dal WWF: stop alla pesca e vendita illegale di giovani esemplari di pesce spada nel Mediterraneo. Secondo il WWF, un quarto di tutto il pesce spada pescato nel Mediterraneo è costituito da “spadini”, esemplari troppo giovani che vengono venduti a prezzi stracciati nel mercato nero.
Per ovviare al problema, bisognerebbe chiudere le attività di pesca nei mesi di ottobre e novembre. È in questo periodo, infatti, che gli spadini vengono pescati maggiormente. In tal modo si ridurrebbe della metà le catture di pesce sotto la taglia minima, facendo così in modo che lo stock possa recuperare i numeri perduti.
Ogni anno nel Mediterraneo vengono pescate circa 9mila tonnellate di pesce spada, per un giro di affari di più di 200 milioni di euro. Solo che la popolazione di questi pesci si è ridotta drasticamente nel corso degli ultimi anni, anche a causa delle catture eccessive. In questo modo la popolazione è finita al di sotto dei limiti biologici di sicurezza.
Secondo i dati dell’ICCAT, le catture di spadini (sono quelli di taglia inferiore ai 100 cm) rappresentano il 24% del pescato totale. WWF ha raccolto delle prove fotografiche sia in Italia che in Tunisia dove si vede che questo pesce spada sotto taglia viene venduto illegalmente in diversi mercati ittici.
Solo in Italia nel 2020 sono stati sequestrati 700 esemplari di pesce spada venduto illegalmente: il 60% di questi erano esemplari al di sotto della taglia minima prevista dalla legge.
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